Rendella d’Autore | 21 aprile 2022: Gaetano Appeso presenta “Asia estrema”
Il 21 aprile alle ore 17.30 nella Sala Prospero della Biblioteca Rendella la presentazione del libro dal titolo Asia estrema di Gaetano Appeso.
Introduce l’Assessore alla Cultura Rosanna Perricci.
L’autore dialoga con Salvatore Valletta.
Letture a cura di Rossella Vastano.
IL LIBRO
Dopo aver visto le sciagure del mondo protetto dall’acciaio delle navi da guerra, l’Ufficiale della Marina Militare Gaetano Appeso decide di mettere uno zaino sulle spalle e attraversare da solo il Sud-est asiatico, annotando l’intera esperienza su un taccuino. Dopo pochi giorni di viaggio smette di scrivere le proprie impressioni e lascia che siano gli abitanti del luogo a farlo, raccogliendo le loro storie, convinto che la realtà di un territorio possa essere raccontata attraverso la voce della gente che lo abita e attraverso le loro esperienze di vita. In questo modo attraversa il Vietnam, la Cambogia, il Laos, la Thailandia, la Malaysia e l’Indonesia ascoltando avidamente decine di persone incontrate sul cammino, dalle grandi città alle tribù indigene che vivono nell’entroterra.
L’AUTORE
Gaetano Appeso, classe 1978, è laureato in Scienze Organizzative e Gestionali. Ufficiale della Marina Militare Italiana, ha partecipato a diverse missioni di pace in Africa e Asia. Dal 2013 è addetto alla pubblica informazione per la Forza Armata e dal 2015 collabora con l’Università degli Studi di Pavia. Scrive per la Rivista Marittima, il Notiziario della Marina e il sito web Marina Militare. Ha scritto E-mail dall’Amazzonia (2014), Tiancháo, taccuino di un viaggio in Oriente (2015) e Mesoamerica, sulle tracce del Serpente Piumato (2017).
L’incontro si svolgerà in presenza nella Sala Prospero della Biblioteca Rendella nel rispetto delle norme di sicurezza anti Covid-19. Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti, accesso con Green Pass rafforzato e mascherina FFP2 obbligatori.
Per informazioni: 080-4140709 | info@larendella.it



Quante volte ci forziamo a reprimere un’emozione? Lo facciamo perché ci vergogniamo dello sguardo degli altri. O perché siamo abituati a diffidare delle emozioni, analfabeti del discorso emotivo. Eppure, è proprio quello che sentiamo a permetterci di conoscere il mondo. Ognuna delle emozioni che proviamo ha una storia: la storia di tutte le persone che l’hanno provata, detta, cantata, rivelata, studiata. Una storia di vita segreta e di metamorfosi, legata alla filosofia, che ne ha costruito paradigmi di osservazione e di studio; ma anche alla letteratura e alla poesia. Questo libro è un viaggio emotivo per tappe: ricostruendo le vicende delle parole con cui diciamo i nostri stati d’animo, traccia, un pezzetto alla volta, un autoritratto – frammentario, imperfetto. Perché nel nostro essere vulnerabili ci somigliamo tutti; e riconoscerci emotivi significa prendere coscienza del fatto che abbiamo dei bisogni e che proprio questi bisogni ci rendono umani.
Ilaria Gaspari ha studiato filosofia alla Scuola Normale Superiore di Pisa e si è addottorata all’università Paris I Panthéon-Sorbonne con una tesi sullo studio delle passioni nel Seicento. Nel 2015 per Voland è uscito il suo primo romanzo, Etica dell’acquario. Nel 2018, per Sonzogno, Ragioni e sentimenti. L’amore preso con filosofia. Per Einaudi ha pubblicato Lezioni di felicità. Esercizi filosofici per il buon uso della vita (Einaudi, 2019), già tradotto in diverse lingue, e Vita segreta delle emozioni (Einaudi, 2021). Collabora con vari giornali e insegna scrittura. Vive tra Roma e Parigi.
«E allora le foibe?» è diventato il refrain tipico di chi sostiene il risorgente nazionalismo italico e vuole zittire l’avversario. Mi di cosa parliamo quando parliamo di foibe? Cosa è successo realmente?
Eric Gobetti è uno studioso di fascismo, Seconda guerra mondiale, Resistenza e storia della Jugoslavia nel Novecento. Autore di due documentari (Partizani e Sarajevo Rewind), esperto in divulgazione storica e politiche della memoria, ha collaborato più volte con il canale televisivo Rai Storia. Tra i suoi libri: Alleati del nemico. L’occupazione italiana in Jugoslavia (1941-1943) (Laterza, 2013); La Resistenza dimenticata. Partigiani italiani in Montenegro (1943-1945) (Salerno, 2018); E allora le foibe? (Laterza, 2021).
C’è qualcosa che unisce le vicende umane di un avvocato di provincia a vecchi contadini, anonimi personaggi e paesini sperduti, tra riti antichi, magie e vecchie credenze popolari? Il soffio della memoria, alimentato dal mitico maestrale, riannoda i fili di periferie dimenticate, uomini smarriti, solitudini e passioni, e sullo sfondo di ogni racconto si intravede l’affresco di un mondo quasi obliato, dove il ritmo della vita si adegua alle vicende dei protagonisti elevandoli a figure emblematiche di una realtà che spesso diventa più sorprendente della fantasia in un gioco di specchi in cui entrambe si sfidano a nascondersi e superarsi. Lasciando nell’ignaro e indifeso lettore il retrogusto amaro dello stupore.
Giampiero Risimini nasce a Latiano nel 1963 e vive a Monopoli dal 1971, dove si è trasferito dopo aver trascorso l’infanzia in Basilicata, regione di origine della sua famiglia. Svolge dal 1993 la professione di avvocato e ha fondato lo “Studio Iuris” con i suoi tradizionali colleghi. Per molti anni ha rivestito la carica di consigliere comunale, ricoprendo vari incarichi politici e partecipando attivamente a varie esperienze associative. Ha collaborato con diversi periodici locali, quali “Portanuova”, “Incontro” e “Eco del SUDEST”, e ha fondato insieme ad altri amici il mensile “Il Maestrale” nel 2014. Nel 2016 ha scritto il libro “Referendum Costituzionale”.
Il volume, attraverso una scrupolosa rassegna di studi e ricerche in materia, analizza sotto l’aspetto criminologico il profilo di un particolare cluster di madre abusante, difficilmente inquadrabile dal punto di vista diagnostico ma, non per questo, non meritevole di attenzione da parte degli addetti ai lavori, considerato il sottile confine che può separare la Sindrome di Münchausen per procura dal vero e proprio instaurarsi del comportamento criminale. Nella Sindrome di Münchausen per procura il bambino abusato arriva a perdere la capacità di percepire correttamente le sensazioni che gli provengono dal corpo, fino a non essere più in grado di distinguere se i suoi sintomi sono reali, immaginati da lui o indotti dagli altri; tutto ciò avrà come conseguenza, lo strutturarsi di un Sé fragile e poco differenziato. Le conseguenze più gravi di questo tipo di abuso emergono nel momento in cui il bambino cresce e diventa adolescente, entrando in una fase della vita che per definizione porta con sé una serie di problematiche legate al corpo. Il rischio che corre il ragazzo vittima della Sindrome di Münchausen per procura è quello di continuare a percepire il proprio corpo come malato ed evolvere verso strutture psicotiche. Di fondamentale importanza, quindi, è l’assunzione, da parte degli operatori sanitari, del compito etico e legale di smascherare le comunicazioni false o alterate del genitore sulla condizione clinica del giovane paziente. Anche il nuovo Codice di Deontologia Medica, sulla scia di quanto contenuto nel Codice del 1998 (art. 28), contiene la specifica menzione sui “Doveri del medico nei confronti dei soggetti fragili” (art. 32), in relazione non soltanto alle carenze da parte dei familiari nella cura della salute dei minori, ma anche in caso di maltrattamenti e violenze.
Pierpaolo De Pasquale è un criminologo esperto in Scienze Forensi. Tutor e ricercatore presso il Master di II livello in Scienze Forensi dell’Università “La Sapienza” di Roma, si è perfezionato in Criminologia Clinica presso l’Università Cattolica di Milano. Esperto in processi psico-educativi e relazionali in ambito minorile, è autore di pubblicazioni scientifiche ed articoli. In più occasioni ha collaborato con “InLibertà”.
2 dicembre 1981. Dopo ventidue giorni di agonia, si spegne la vita di Palmina Martinelli, quattordicenne di Fasano. Prima di morire, la ragazza ha fatto i nomi dei suoi carnefici che l’hanno cosparsa di alcool per poi darle fuoco.
Mario Gianfrate, storico, scrittore, autore di testi teatrali, già collaboratore dell’Avanti! negli anni ’80, e con la pagina culturale del Corriere del Giorno. Ha svolto attività di ricerca presso l’Istituto Pugliese di Storia dell’Antifascismo e con la Fondazione “Giuseppe Di Vagno”.
Napoli, 19 settembre 2000
Alfredo De Giovanni, geologo e project manager, segue il ciclo integrato dell’acqua gestito da Acquedotto Pugliese occupandosi dei grandi interventi infrastrutturali. Come musicista e autore, ha scritto e interpretato diversi spettacoli di teatro-canzone rappresentati in teatri e luoghi di cultura italiani. Il suo primo romanzo, Otto. L’abisso di Castel del Monte alla terza edizione (Gelsorosso), ha vinto il Premio Letterario Fortuna nel 2019 ed è in corso la realizzazione di un manga. Carafa. Il sigillo del Cristo Velato è il secondo libro di una serie che vede come protagonisti il geologo Paolo Manfrè e l’archeologa Sandra Bianco, indagatori del mistero ai confini della scienza.
L’azione inizia il 29 febbraio del 2020, quel giorno bisestile, quel giorno in più che porterà Stella e suo nipote Francesco in Puglia dalla loro Milano. Zia e nipote, approdano in una non meglio precisata contrada, nei trulli di famiglia, spinti da Sandro (fratello di Stella e padre di Francesco) medico rianimatore del “Sacco” che vede la situazione precipitare e spera che al sud il maledetto virus non arrivi ma… Tutti ricordiamo come andò!
Rosi Brescia nasce a Oliena (NU) nel 1962 da genitori monopolitani. Leonardo, il padre, milite dell’Arma condurrà la famiglia, dopo la Sardegna, in Umbria e poi in Basilicata. Sono stati i contatti con luoghi e persone nuove che hanno plasmato la personalità di Rosi, fin dall’infanzia aperta a pensieri e paesaggi, spaziando in letture e libri fino ad approdare alla scrittura, una volta conclusi gli studi di indirizzo classico, dapprima con timidi tentativi (piccole collaborazioni con settimanali di tiratura nazionale) poi con sempre maggior sicurezza, fino a voler fare della scrittura una vera ragione di vita. Nel 2016 il primo romanzo All’amore non si sfugge. Nel 2018 Un borgo nel cuore ambientato quasi per intero nella sua Monopoli e piazzatosi al terzo posto al concorso letterario nazionale Inchiostro di mare. Infine, il 2021 vede la luce il terzo Ora più che mai, scritto durante la quarantena della primavera 2020.
Non sempre è facile relazionarsi in modo sereno ed efficace all’interno di un nucleo famigliare. Lo sa bene Filomena che, seconda di 4 figlie, fin da piccola lotta per trovare il proprio posto nel mondo. Messa in ombra dal caso, sia per essere nata dopo la primogenita, sia per non essere il maschio che suo padre ha sempre desiderato, lei impara a sentirsi la seconda in ogni aspetto della sua vita, nello studio, nel lavoro e anche nell’amore. I suoi genitori non sono in grado di aiutarla: la madre perché è una donna non realizzata, frutto dei “doveri” di un patriarcato che è ancora dominante anche quando si tinge di modernità, e il padre teso alla realizzazione di sé stesso con sogni da piccolo borghese. Quello della protagonista sarà un percorso difficile, vissuto tra la provincia barese e l’Inghilterra, che però la porterà a costruire da sola pian piano la sua personalità, ridimensionando l’importanza del corpo e dell’apparire rispetto all’essere e alla misura dell’amore, che può essere perfetto solo nella verità. È nella condivisione che Filomena trova la gioia di vivere e sperimenta nell’altruismo un cammino di speranza e di salvezza.
Giulia Basile, è nata e vive a Noci (BA). Innamorata del suo territorio, scrive per dare un salvagente all’anima sia in prosa che in poesia (in lingua e in vernacolo), sin dai banchi del Liceo. Ha conseguito due lauree, una in Lettere e una in Pedagogia, strumento appassionato per il suo insegnamento e per la cultura in genere. Fondatrice dell’Associazione culturale femminile D.A.R.F. e dell’AVIS di Noci, è presente in varie associazioni a livello nazionale e internazionale di volontariato come AIRC, Toponomastica Femminile, Progetto Continenti, Women@Work, Virtute@Canoscenza e altre con cui collabora e promuove eventi. Numerose le sue pubblicazioni in poesia e in prosa, tra cui: “Le radici radicate ind’o core” (StampoLampo, 2012), “Rendimi l’anima” (Futura, 2012), “Il Giardino dei fiori nascosti” (Fusibilia, 2015), “Narrante Errante. In viaggio tra le parole” (Carucci, 2016), “Un anno di favole” (Anicia, 2018), “Naviga la Parola e consuma Amore” (SECOP, 2020).
L’opera raccoglie circa dieci anni di creatività che l’autore andava via via esprimendo sul suo blog personale. I temi trattati sono di genere sentimentale e sociale. È strutturata in tre capitoli, sulla falsariga delle tragedie greche, che testimoniano i percorsi e gli eventi attraversati nella sua vita. Una vera e propria opera poetica creativa che stimola un sentito coinvolgimento emotivo.
Ferrucci Ferretti, monopolitano, classe ’59, si può considerare figlio d’arte perché il papà, Remigio, è stato un poeta e storico della sua città con diverse pubblicazioni. La passione per la poesia lo accompagna fin da bambino e ora realizza il suo sogno: pubblicare una raccolta di poesie.